Nell’ambito di una convenzione siglata con il Comune di Lagosanto, sito in Provincia di Ferrara, l’ArcDes ha sviluppato prima uno studio di fattibilità per un nuovo plesso scolastico comprendente nido, materna, scuola elementare e media, in seguito un progetto definitivo per lo stralcio iniziale e costituito da asilo nido e scuola materna.
La progettazione di un plesso scolastico implicano una preliminare riflessione sull’origine dell’apprendimento e della conoscenza.
In tale prospettiva si è ritenuto opportuno perseguire la massima integrazione con la natura circostante, così da ricercare nella programmatica interazione con il quadro ambientale i fondamenti dell’agire e del pensare che i piccoli abitanti svilupperanno nel corso delle loro esperienze, maturandolo attraverso l’acquisizione di una sensibilità costruttiva nel senso più ampio del termine.
La singolarità del territorio di Lagosanto, di cui il lotto prescelto per l’edificazione costituisce un brano significativo, e la storia delle trasformazioni attraverso le quali gli abitanti si sono adattati alle sue caratteristiche, rinnovandone costantemente il senso, sono state fonte importante di ispirazione.
In tal senso l’impianto adottato vuole essere un tributo al paesaggio originario. Così come il primitivo insediamento si configura quale sistema digitato, saldamente ancorato alle arginature naturali ma proteso verso l’infinito orizzonte vallivo a sud, attraverso una operazione di razionalizzazione ideale, il complesso scolastico si definisce come sistema a pettine distribuito dalla strada comunale attraverso un accesso dedicato e proteso verso il paesaggio rurale, la cui quota ribassata è memoria operante dell’originale depressione.
Il corpo di fabbrica allineato sul corsello d’ingresso ospita gli spazi comuni di servizio: ingressi, aule di ambientamento, uffici, sale riunioni, servizi e mensa con relativo deposito. Sul corridoio interno di distribuzione si innestano i diversi bracci che accolgono il nido e le tre sezioni della materna, nei quali i servizi distinguono, mantenendoli in reciproca comunicazione, le zone dedicate al riposo da quelle previste per l’apprendimento.
Ampie corti interne, giardini e pedane lignee consentono il prolungamento delle attività all’esterno, permettendo quell’integrazione con la natura che il progetto intende tenacemente perseguire. Verso nord, motivazioni di risparmio energetico suggeriscono il contenimento delle superfici finestrate, mentre a sud le pareti si traducono in ampi diaframmi aperti sull’orizzonte. Verso est ed ovest, tagli verticali della parete e in copertura concorrono a rafforzare la scansione delle unità funzionali, rendendola intuibile dall’esterno.
Tutto è stato pensato in maniera tale che i bambini, raggiungendo la scuola, attraversandone la soglia ed entrando nelle aule, possano quotidianamente esperire l’esperienza del paesaggio locale, accelerato dalla compressione degli spazi e dalla relativa proporzione, seguendone la trasformazione attraverso lo scorrere delle stagioni da un osservatorio privilegiato.
La scelta di mantenere il complesso a un piano e di utilizzate il tetto inerbito, che contribuisce a mitigare l’escursione termica in virtù della massa del terreno con la sola eccezione della zona di ingresso, la cui copertura inclinata consente l’utilizzo di pannelli solari rafforzano ulteriormente l’immagine della scuola come paesaggio rappreso diluito nel paesaggio esteso.
Particolare attenzione è stata posta nel progetto della sezione nido-scuola materna all’uso dei materiali. A questo proposito due sono le scelte significative che caratterizzano tutto l’intervento: l’utilizzo di una struttura portante per la gran parte in legno, con alcuni inserti in acciaio laddove le scelte strutturali lo rendevano necessario, così come pure le murature di tamponamento realizzate per mezzo di un pacchetto che prevede l’utilizzo di un doppio strato isolante in lana minerale che rende la parete altamente prestazionale dal punto di vista del contenimento dei consumi. La seconda riguarda l’utilizzo di una copertura verde, scelta, questa, dettata da due ordini di ragioni, la prima per l’inserimento paesaggistico dell’intervento dato che, vista la quota di imposta dell’edificio, che rendeva la copertura di fatto un quinto prospetto visibile dalla strada esistente posta ad una quota superiore di + 2m rispetto al piano di campagna della scuola, nonché per una maggiore inerzia termica di tutto l’edificio. Vista anche l’estensione in pianta dell’edificio in pianta, che si sviluppa per ovvie ragioni funzionali su di un unico livello, una copertura in materiale artificiale avrebbe avuto un impatto importante sul paesaggio che con la scelta della copertura vegetalizzata restituisce continuità con la campagna circostante.
I muri con struttura lignea sono rivestiti con pannelli in fibrocemento dello spessore di 0,8cm. a tessitura orizzontale con colorazione diversa o meglio con sfumature diverse dello stesso colore che digradano dal più scuro al più chiaro verso l’alto quasi a sfumare l’edificio verso il cielo. Anche questa scelta correlata alla volontà di inserimento e più ancora di mimetizzazione dell’edificio nel paesaggio.
Nel complesso, le scelte dei materiali vanno nella direzione di una forte permeabilità interno-esterno e di una volontà di integrazione con il paesaggio naturale circostante.
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